Spegnere la tv, il computer, la radio e annullare ogni suono che faccia parte della nostra quotidianità a volte può regalare più di quanto ci si possa aspettare.
In queste sere mi sono messa all'ascolto della natura, impossibile non farlo, e mi sono lasciata conquistare dagli ululati del vento, tanto buono quanto cattivo.
La sua potenza fa disastri inimmaginabili, ma pulisce, rende tutto più chiaro e nitido e spazza via riportando il sereno.
Sono convinta che in ognuno di noi l'immaginazione abbia fatto il resto, anche se i veri vincitori nell'uso di fantasia non c'è dubbio siano e rimangano i bambini.
Alcuni viaggeranno sulle ali dell'entusiasmo, fingendosi grandi capitani e condottieri pronti a salpare alla ricerca di nuove avventure, altri vivranno nel terrore nel "sentire e percepire" i passi del terribile uomo nero.
Ma quando cresci la verità è che ogni cosa tu possa immaginare è più facile sia e venga ricondotta alla vita reale che ti circonda e che più ti manca o più vorresti.
A me piace pensare che il vento riporti sulla terra i nostri cari, riavvicinandoli a noi e facendogli ritornare ad assaporare le loro vite terrestri, accanto a noi.
Mi piace pensare che il vento abbia una voce e che il nostro sentir freddo sia in realtà un modo per "colpirci al cuore", attraverso carezze tanto "gelide" quanto in realtà portatrici di calore.
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